Perché bisogna resistere? Cosa significa resistere?
Nella cucina spesso vuol dire non cedere al cambiamento, non abbandonare le abitudini, mantenere la cucina pulita nonostante la polvere dei palazzi che crollano intorno, cucinare lo stesso piatto del venerdì, del giorno di festa, nonostante non ci sia più niente da festeggiare intorno a noi, nonostante la cucina in cui preparare lo stesso piatto che si prepara da anni in quel giorno, sia un luogo sconosciuto in cui non si ritrovano le proprie pentole e posate.
Allora si resiste perchè è questo un sentimento di sopravvivenza, perchè resistere è per molti, l’unico modo per sperare. E così, si mantengono le tradizioni, addirittura acquisendo una precisione maniacale, perchè quella ricetta deve avere lo stesso identico sapore di quando la si cucinava nella propria casa altrimenti, un sapore differente farebbe vacillare quella forza d’animo di cui le donne sono le più sane portatrici.
Una sera, accasciata sul divano e già un po’ assonnata, mentre distrattamente gironzolavo tra gli account instagram sulla cucina mediorientale mi ritrovai su @Syria_RecipesfromHome. Erano così dolci le immagini dei piatti, così curate le preparazioni delle ricette come se ogni polpettina fosse fatta dall’abilità di un ceramista, così come i nidini di pasta kataifi che parevano opere d’arte. Le ragazze che avevano creato tutto questo avevano l’aria che hanno le donne quando sono giovani e la gioventù le rende forti e integre nel perseguire le proprie passioni e così infondere speranza anche a noi. La semplicità e il senso di familiarità erano poi le note di questo account instagram. Dina Mousawi e Itab Azzam, stavano ancora lavorando alla pubblicazione del libro “Our Syria. Recipes from Home” e mettevano post sul lavoro editoriale e fotografico in corso. Dopo diversi mesi finalmente fu possibile acquistare il libro.
Appena l’ho potuto sfogliare, la prima cosa che mi è balzata agli occhi è stata questa ricetta del Cherry Kebab!
Sfogliando poi con calma tutto quel patrimonio gastronomico racchiuso in questo libro ho capito che la bellezza era anche nel testo, nelle storie di queste donne.
Un libro che racconta della vita del popolo siriano e del dolore di dover lasciare la propria casa.
Del cucinare che diventa atto d’amore per la vita, per ritrovare la vita.
Una raccolta di ricette che porta con se la storia delle donne che si ritrovano a lasciare Aleppo, Damasco, la meravigliosa terra siriana. Insieme a queste donne, fuggite dalla guerra in Libano o in Europa, Dina e Itab, le autrici, hanno cucinato, riso, e scritto le loro storie che, grazie a questo libro, tutti possiamo conoscere e fare un passo in avanti sulla strada della conoscenza e dell’empatia. Un libro di profumi e sapori, vita, dolore e forza, tantissima forza nel voler bene alla vita nonostante tutto.
Nel leggere le ricette di questo libro si ha la sensazione che quando si è dentro la cucina, il dolore sembra per un po’ spostarsi in un’altra stanza.
Si racconta della meravigliosa Siria, della sua strepitosa cultura, una Siria che da qualche anno nessuno racconta più.
Pochè da tempo mi occupo della parte dedicata al cibo del Middle East Now Festival , un Festival sul cinema, l’arte e la cultura del Medio Oriente che si tiene ogni anno a Firenze ho subito pensato a Dina e Itab per un focus sulla cucina siriana, con la presentare il libro ed un corso di cucina presso la Scuola di arte culinaria Cordon Bleu di Firenze dove abbiamo preparato degli involtini di pasta fillo pollo e sommacco (Msakhan rolls) una strepitosa torta di curcuma e pistacchi, una salsa di fagioli e tahine (Ful bi Tahini), una salsa di peperoni, noci e melagrana (Mhammara).
E’ stato molto bello conoscere queste due autrici e donne che … fanno!
Si lo so che con il Kebab questa foto non c’entra niente ma l’ho ritrovata nel pc mentre cercavo quelle sopra e…. come potevo non farvi vedere la bellezza di Poppy Rose! Un ammasso di peli più artico che medio orientale!
1 cipolla tagliata finemente o anche frullata nel mixer Comincio subito con il fare un’ammissione di colpa ed anche con il denunciare un fatto assai grave: le amarene non si trovano più! Chi le ha rubate? Insomma pur di fare questa ricetta ho ulitizzato le ciliegie, quelle un po’ più asprine e messo un po’ di più succo di limone per ritrovare il sapore asprino di queste introvabili amarene. Il piatto è venuto buonissimo, forse da non far assaggiare ad un siriano ma, per noi, una grande scoperta anche con questa terribile modifica. Perdonatemi ma proprio volevo provare a farlo! Itab mi aveva detto che anche in Inghilterra, dove vivono, è difficile trovare le amarene fresche e allora utilizzano quelle in scatola! In una ciotola mescolare bene con le mani il prezzemolo e la cipolla finemente tagliati, la macinata, il sale e il pepe. Formare delle palline di un diametro di 2,5 cm aiutandosi con dell’acqua per bagnarsi il palmo delle mani. Sistemare le polpettine in una teglia, condirle con dell’olio e cuocerle nel forno a 180° per 4 minuti. Ho schizzato tutto! Pareva fosse entrato in cucina l’aiutante di Dario Argento! Tolte le polpette dal forno versarci sopra del sugo della pentola delle ciliegie per farle insaporire e mantenerle morbide. Tagliare a triangoli in pane siriano, arrostirlo leggermente, sistemarlo in un piatto da portata e al centro mettere polpette e ciliegie. Guarnire con prezzemolo tritato e pinoli. Gustare, immaginando di star seduti in un ristorante di Aleppo con intorno gente che fa festa, si saluta, si ritrova dopo …. un tempo trascorso altrove. Un libro da leggere!!!Cherry kebab, Kebab di ciliegie, (Kebab al Karaz). Perchè quando si è in cucina, il dolore si sposta in un'altra stanza.
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Ingredienti
2 mazzetti di prezzemolo tragliuzzato
500 gr di macinata di agnello
1 cucchiaino di pepe
2 1/2 cucchiaini di sale
750 gr di amarene senza nocciolo e tagliate in due
4 cucchiai di melassa di melagrana
2 cucchiai di succo di limone
1 1/2 cucchiaio di cannella
olio di oliva
4 pani siriani
50 gr di pinoli per guarnireprocedimento
In una pentola far sobbollire per 30 minuti le amarene/ciliegie con 500 ml di acqua, la melassa di melagrana, il succo di limone e la cannella.
Quando il sugo della pentola sarà diventato denso ma non appiccicoso unire le polpette e sobbollire per 4 minuti.