Mi piacciono le festività.
Oltre all’euforia, portano con se anche una vena di malinconia: talvolta data dai ricordi, che spesso sono confronti su chi c’era e come avevamo trascorso il giorno di festa l’anno precedente, talaltra per via di quel senso di umanità e comunità a cui non siamo più abituati e che addirittura può commuoverci.
Ho capito che facevo bene a festeggiare le feste quando, parlando con una signora che viveva in un paese afflitto da guerra e sofferenze mi disse, a proposito di una festa che celebravano e che alcuni criticavano perché pareva di poco senso e valore: “qui, quando c’è da far festa non ci tiriamo indietro, se c’è da far festa vuole dire che siamo vivi e allora festeggiamo pure qualsiasi cosa” e rideva.
Ecco, proprio pensando a chi vive una quotidianità in cui c’è poco da festeggiare, ma anche pensando ai momenti bui che tutti attraversiamo nella vita, allora… ben vengano le feste.
Mi piacciano tutte: quelle laiche, quelle importate, quelle autoctone, quelle locali ed anche quelle religiose.
Un tempo non mi piacevano, neanche riuscivo a festeggiare il mio compleanno.
Un tempo, le festività mi apparivano inserite apposta nel calendario per ricordarmi che io non avevo diritto alla festa: non avevo ricevuto l’invito, non avevo l’abito da indossare e neanche l’animo giusto. Sembravano proprio l’ennesima occasione per rimarcare la mia esclusione.
Con l’età, per fortuna si cambia, si combatte (in primis contro se stessi) e si impara ad accogliere la felicità, a non lasciarla scappare, a darle il valore che merita, conoscendone il peso della sua assenza.
Quando si celebrano le festività si sta in compagnia e si cucinano ricette tradizionali e quindi, fosse solo per queste due ragioni, io celebro con gioia tutte le feste, dentro e fuori dal calendario.
Quest’anno ho preparato un albero di palle di labneh (yogurt colato).
Al momento, le palle le ho riposte in un contenitore nel frigo, come si conviene in tutte le famiglie riporre con cura gli addobbi natalizi.
Scherzi a parte è vero che l’albero l’ho smontato, ma le palline sono salve in un contenitore pieno d’olio e si conservano senza problemi. Domani rimonterò l’albero per il pranzo.
Auguro a tutti che le palle non girino, ma che rimangano ben salde sul vostro abete, naturale, ecologico o di labneh!
3 litri di yogurt naturale (non dolce, mi raccomando!!!) granella di pistacchio, peperoncini, pomodorini, semi di nigella e tutta la fantasia che avete per gli addobbi! In una grande ciotola mescolare bene un cucchiaio di sale per ogni litro di yogurt.Palline di labneh Christmas Tree
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Ingredienti
3 cucchiai di sale
un telo tipo garza o cencio di nonnaprocedimento
In uno scolapasta sistemare una stoffa tipo garza, o come si dice dalle mie parti un cencio di nonna. Versare lo yogurt e lasciarlo un’ora a scolare il grosso del liquido.
Ci sono diversi modi di mettere a colare lo yogurt.
Io, solitamente, faccio un nodo alla garza, dando una bella strizzatina al sacchetto, e ci faccio passare dentro il manico di un mesto (guardate le foto che seguono). Appoggio le estremità del mestolo sui bordi di una pentola molto alta (la saccoccia con lo yogurt non deve toccare il fondo della pentola altrimenti riassorbirebbe il liquido colato) e lascio lo yogurt a colare per 2 giorni nel frigorifero. Potete anche lasciare il sacchetto nello scolapasta che andrà posizionato su una pentola e riposto nel frigo, oppure, come nella foto, appoggiare il mestolo su due zuppiere (in questo caso si dovrà sistemare il tutto in un ambiente freddo, nel caso non entri nel vostro frigo).
Il tempo per la colatura dipende anche dallo yogurt e quindi dovrete valutare voi se è stato sufficiente a togliere il liquido per avere un panetto compatto e modellabile. La prima volta potete anche tenerlo 3 giorni così da non rischiate che sia ancora troppo liquido e quindi non lavorabile. Io do ogni tanto delle strizzatine ai nodi del sacchetto per far uscire meglio l’acqua.
Ottenuto il vostro bellissimo labneh, formate delle palline con le mai e mettetele ad asciugare su della carta assorbente. Vedrete che tutta la carta si impregnerà d’acqua e sarà quindi necessario cambiarla almeno 4/5 volte (per fare l’alberino servono palline molto asciutte e compatte, per altre ricette sono buonissime anche se rimangono morbide).
Per fare l’albero ho fatto un cerchio sulla base di un piatto da portata e ho continuato a salire facendo cerchi sempre più stretti.
Le palline si conservano sottolio nel frigo per qualche settimana (di sicuro non fino al prossimo Natale!!!).