In questi giorni mi scorrono sul telefono bellissime foto del migliaccio, il dolce napoletano di ricotta e semolino che si prepara nel periodo del carnevale. La ricetta l’ho chiesta ad un’amica napoletana doc che ho conosciuto al mio caro Bar d’angolo, l’unico bar che frequento, quello in cui “par di stare nella cucina di casa“.
La ricetta viene quindi dalla signora Adriana che viene spesso a Firenze per far visita al figlio Luca, detto Luchini, amico di Nourini ed anche di Bettini (e tanti… ini come piace a Eleonorini benevolmente storpiare i nomi degli avventori abituali del Bar d’angolo).
Fatto sta che Adriana non sa fare il migliaccio perché non le piacciono i dolci di semolino e dunque la ricetta se l’è fatta mandare da sua figlia che ha fotografato le pagine di un vecchio libro sulla pasticceria napoletana che hanno in casa. Io ho, oramai, una patologica difficoltà a seguire regole e comandi e, quindi, perfino le ricette mi fanno sentire ingabbiata e desiderosa di commettere reato, violare, trasgredire e così…. qualche piccola modifica l’ho fatta.
Il risultato è quello che vedete: un bellissimo crackle ed un buonissimo dolce.
Comunque, nel pensare a questo dolce da fare e per meglio entrare nell’atmosfera napoletana mi era venuto in mente di rileggere quel bel libro, alto, edizione Einaudi un po’ ingiallita del teatro di Eduardo De Filippo. Mi avventuro su panchetti, cassettiere, sedie, scalei. Rivolto ripiani di libri, polvere, mensole e librerie. Niente: “I capolavori di Eduardo”, due volumi a cui volevo così tanto bene non sono più in casa mia. Li avrò prestati e con il tempo ho dimenticato di richiederli. Che dispiacere immenso. Volevo rileggermi il monologo di Filumena Marturano. Da adolescente lo avevo studiato bene per un corso di teatro e sulle pagine di questi libri perduti avevo segnato pensieri e pause. Che dispiacere. Mi rimane questa statuina di Eduardo a benedire il mio migliaccio …. un po’ triste e senza padre.
800 ml di latte Per prima cosa scaldare il latte in un pentolino, aggiungere lo zucchero, un baccello di vaniglia tagliato per lungo (con la lama del coltello si dovrà grattare il suo profumatissimo interno), le scorze di arancia e limone e, infine, unire il semolino. Lasciar cuocere per qualche minuto facendo attenzione a non farlo attaccare.Il Migliaccio napoletano ed i libri che ho prestato (#accidentiame)
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Ingredienti
200 g di semolino
1 baccello di vaniglia
250 g di zucchero
250 g di ricotta
3 uova
1 limone
1 arancia
1 baccello di vaniglia
zucchero a velo per guarnireprocedimento
In molte ricette è scritto di utilizzare l’essenza di fiori d’arancio ma io non sono un’appassionata di acque aromatiche e così l’ho sostituita con la scorza con cui ho profumato bene il latte.
Quando l’impasto sarà ben freddo unire la ricotta ed un uovo mescolando con cura aiutandosi con una frusta.
Versare il composto in una teglia coperta con carta da forno e cuocere per 40 minuti a 180°.