Ci sono persone che ti fanno sentire fortunata per il solo fatto di averle incontrate. Sono stata molto fortunata ad aver incontrato Antonella ed averla avuta come collega. Tra pochi giorni andrà in pensione ed è proprio il pensiero della sua assenza che mi ricorda di quanto sono stata fortunata ad averla salutata ogni mattina, ad aver parlato tanto con lei o, semplicemente, ad essermi seduta accanto a lei ed aver goduto di tutta la sua tranquillità e positività. Sono stata proprio fortunata.
Antonella è una di quelle persone a cui vorresti assomigliare, ma sai che neanche con tutte le terapie, riflessioni, sforzi e pellegrinaggi potrai diventare come lei. E poi ammetto che è più bello vederla e poter imparare da lei. Sapere che c’è mi da tranquillità.
Antonella è la lucidità mentale, è lo sguardo oggettivo sulle cose che mai viene influenzato dall’umore. Antonella è quella che legge i foglietti delle istruzioni, che qualsiasi cosa ci sia da fare è possibile farla. Antonella è un animo generoso, ma non una “bischera”. Lei è disponibile per tutti ma riserva anche per se stessa lo stesso amore. Ha cura di se, non si sottrae a piaceri e godimenti.
E’ stata una fervida assaggiatrice di tutti i miei esperimenti culinari, sempre pronta a sostenere idee e progetti, solidale e propositiva. E poi c’è l’intelligenza di Antonella, quella che, mi vien da dire, ti ritrovi per dono della genetica. La sua capacità di capire con precisione il fulcro di un problema e di individuare la soluzione. Davvero una rarità il suo modo di analizzare, definire e risolvere.
Antonella qualche giorno fa mi ha portato un pezzo della sua schiacciata di pasqua. Quella che veniva preparata nella casa a Borselli, da mangiare insieme ad una frittata (frittata con gli zoccoli) fatta semplicemente con uova e la carne secca (rigatino). Quando era piccola questa commistione dolce-salato non le piaceva ma da grande ne ha apprezzata la particolarità. Da piccola, il giorno di Pasqua, i bambini come lei andavano a “barullar le ova“. Era proprio un bel gioco e una festa: scrivevano il proprio nome sul proprio ovino sodo e lo facevano rotolare da sopra una balza e vinceva chi mandava il proprio ovo più lontano.
Grazie Antonella per avermi fatto capire cosa significa fare le cose per bene, essere giusti, generosi, altruisti senza voler niente indietro. Non sarò mai come te ma so che sarebbe bello se in tanti ti assomigliassero. Buona pensione cara Antonella.
Avrai tempo per tornare a barullar le ova!
PER LA SCHIACCIATA DI PASQUA PER LA FRITTATA CON GLI ZOCCOLI Di schiacciata questo gran panozzo non ha proprio niente, ma così ha detto Antonella che si chiama.Schiacciata di pasqua, frittata con gli zoccoli e via a barullar le ova
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Ingredienti
500 g di farina tipo manitoba
250 g di zibibbo (o uva sultanina)
180 g di zucchero
80 g di olio extravergine di oliva
1 uovo
8 g di lievito di birra fresco
1 rametto di rosmarino
1 pizzico di sale
300 g di carne secca ovvero rigatino
8 uovo
un pizzico di sale
2 cucchiai di olio extravergine di olivaprocedimento
Fare un lievitino con circa 130 di acqua tiepida e sciogliere il lievito, aggiungere 150 g di farina, impastare e far riposare almeno 1 ora in luogo riparato tipo dentro il forno con la sola luce accesa.
Mettere in ammollo in acqua tiepida lo zibibbo.
Lavare e tagliuzzare il rosmarino e farlo rosolare in 80 g di olio e lasciare raffreddare.
Mettere in una ciotola l’uovo, il sale e 150 g di zucchero, mescolare il tutto poi aggiungere il lievitino e i 350 g di farina rimasta, lo zibibbo strizzato e il rosmarino con l’olio (conservarne un paio di cucchiai da mettere sopra l’impasto). Impastare tutto, deve venire una consistenza morbida tipo pasta da pane e se necessario aggiungere la farina o acqua.
Stendere l’impasto in una teglia unta di olio e distribuire sopra l’olio con il rosmarino rimasto, spolverizzare con lo zucchero e lasciare lievitare per circa 2 ore.
Cuocere in forno per circa 40 minuti a 180°.
Per la frittata con gli zoccoli si dovrà soffriggere il rigatino tagliato a cubetti e poi versare l’uovo sbattuto.